Capodanno 2019 a Matera

CAPODANNO 2019 A MATERA : Il Camper Club Gruppo Campeggiatori Itineranti di Nova Milanese ha organizzato per il periodo 27 dicembre 2018 – 1 gennaio 2019 un incontro per trascorrere insieme il Capodanno, al quale hanno partecipato 13 equipaggi complessivamente. La meta è Matera e l’itinerario prestabilito, in rapporto ai giorni disponibili, prevede poche, ma significative soste – Castel del Monte (Andria), Bari, Alberobello e Matera: ben tre siti dichiarati dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità con connotazioni e significatività particolari. Il 27 è giornata di arrivo degli equipaggi a Castel del Monte, dove, la mattina seguente è prevista la visita guidata al Castello.

28 dicembre: visita al castello, poi Bari.

Bari_San NicolaCastel del Monte (Andria) celeberrimo maniero medievale, nel comune di Andria, è considerato uno dei monumenti più belli d’Italia, raffigurato sulle monete da 1 centesimo di euro coniate in Italia.
La meraviglia della luce solare riflessa sulla pietra, l’eleganza possente della struttura esterna e l’armoniosa perfezione delle forme lineari all’interno rendono, questo, un luogo singolare, grazie alla genialità di chi l’ha progettato e voluto: Federico Ruggero Costantino di Hohenstaufen (1194-1250) duca di Svevia, re di Sicilia, re di Gerusalemme, Imperatore del Sacro Romano Impero, col nome di Federico II. Soprannominato “Stupor Mundi” per l’eclettismo e l’ampia cultura, Federico II parlava sei lingue (latino, italiano, tedesco, francese, greco e arabo) e aveva una mentalità multietnica e multiculturale.
Costruito intorno al 1240, il castello, unico per “l’ubicazione, il rigore matematico ed astronomico del disegno e la perfezione delle sue forme”, secondo l’UNESCO, rappresenta la perfetta fusione tra vari elementi architettonici secondo un ordine simbolico che animava l’imperatore: elementi classici, ad esempio i leoni all’ingresso, elementi dell’Oriente musulmano come i raffinati mosaici, e elementi gotici per le torri.
La forma di Castel del Monte ricorda la corona ottagonale, simile a quella che Federico utilizzò per la sua incoronazione e, con rigore matematico, è disegnata la planimetria basata sul numero otto: otto sono i lati della pianta del Castello, otto le sale del piano terra e del primo piano a pianta trapezoidale disposte in modo da formare un ottagono, e otto sono le imponenti torri, ovviamente a pianta ottagonale, disposte su ognuno degli otto spigoli. Si ritiene che nel cortile interno fosse presente una vasca anch’essa ottagonale.
Il castello, nelle intenzioni dell’Imperatore non doveva essere una fortezza militare, visto che manca di mura di cinta, del fossato, di depositi, delle stalle. Inoltre, i due piani interni sono collegati da scale a chiocciola disposte in senso antiorario, a differenza delle altre costruzioni difensive dell’epoca.
Aveva, quindi, altra destinazione d’uso: un luogo dove dedicarsi alla falconeria o, forse, alla cura del benessere personale. Analizzando le strutture del Castello, purtroppo depredato di marmi, mosaici e statue, studiando la rete di raccolta e canalizzazione delle acque piovane, la presenza di sette cisterne, la disposizione dei locali, i camini per il riscaldamento e quant’altro, alcuni studi recenti ipotizzano che il Castello sia stato una raffinata ed ingegnosa struttura termale, ispirata agli Hammam arabi e alle terme puteolane che Federico II aveva certo conosciuto.

Nel primo pomeriggio, ci spostiamo a Bari per un rapido e dovuto omaggio al capoluogo della Puglia, suggestiva città di origini antichissime, porta d’Oriente storicamente rivolta ad est e importante centro di traffici commerciali.
Una volta sistemati, ci avviamo verso il centro città, incamminandoci sul Lungomare Nazario Sauro, uno dei più belli d’Italia, per ammirare, al tramonto, un ineguagliabile panorama sull’Adriatico.
Costeggiando il Castello Normanno, simbolo indiscusso di Bari, ricostruito, nel 1233, per volere di Federico II, passando poi davanti al Teatro Margherita oggi in ristrutturazione, ci immettiamo nella città vecchia, dove entriamo nella Basilica di San Nicola, che custodisce le reliquie del Santo, portate da un gruppo di marinai baresi nel 1087: è sorprendente, qui, notare i segni della coesistenza della religione cristiana e di quella ortodossa.
Attraversando stradette e vicoli, dove è facile incontrare case con all’esterno banchetti di vendita di orecchiette rigorosamente fatte a mano, arriviamo alla Cattedrale di San Sabino, tipico esempio di romanico-pugliese, poi, un panzerotto al volo, un giro per le vie principali, un rapido acquisto di prodotti locali, cena in un’osteria tipica e rientro, con l’animo predisposto ad Alberobello, il paese dei trulli.

29 dicembre: Alberobello – I Trulli.

Alberobello_TrulliAlle 16 visita guidata prenotata presso la proloco.
L’impatto visivo con questo luogo ci proietta in una dimensione senza tempo: il centro storico è quasi tutto composto da trulli che, dal 1996, sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO con la seguente motivazione: “I trulli di Alberobello rappresentano un sito di valore universale ed eccezionale in quanto sono l’esempio di una forma di costruzione ereditata dalla preistoria e sopravvissuta intatta, pur nell’uso continuativo, fino ai nostri giorni”.
I trulli, infatti, rappresentano un eccezionale esempio di insediamento umano all’interno di un contesto di paesaggio urbano e testimoniano l’uso a lungo termine della costruzione a secco, in quanto sono realizzati con blocchi di pietra calcarea rozzamente lavorati raccolti dai campi limitrofi e presentano tetti conici costruiti con lastre di pietra calcarea a sbalzo.
Visitiamo il rione Monti, dove sono svariati antichi trulli e alcuni tra gli edifici meglio conservati, così come il quattrocentesco Trullo Siamese, a doppia cupola. Molti trulli presentano segni pagani o magici imbiancati sui tetti di ignoto significato. Domina il rione la chiesa di Sant’Antonio, anch’essa dalla particolare forma di trullo che la rende edificio religioso unico al mondo.
Del rione Aia Piccola, visitiamo il Trullo Sovrano, oggi casa museo, disposto su due piani, con scala in muratura interna, sovrastato da una cupola conica che si erge superba al centro di un gruppo di dodici coni.

30 dicembre – Matera e I Sassi

Matera_SassiIn mattinata arriviamo a Matera, “la città dei sassi”, terza città più antica al mondo (10.000 anni), un tempo cuore della civiltà contadina, oggi, ristrutturata e rinnovata, tanto che dal 1993 è stata inserita dall’UNESCO nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità, primo sito riconosciuto nel Mezzogiorno d’Italia, e primo sito ad essere riconosciuto “Paesaggio Culturale”. La città è diventata la meta cult assoluta di tutti quelli che vogliono riempirsi gli occhi di bellezza, magia, cultura in una volta sola.
Nel secondo dopoguerra era additata come il simbolo dell’arretratezza del Sud Italia – tanto che nel 1948 il segretario del P.C.I. Palmiro Togliatti la definì “vergogna d’Italia” e nel 1950, l’allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi la apostrofò come “infamia nazionale” – ma oggi Matera è fiorita di un nuovo splendore, è diventata più che mai famosa in tutto il mondo, ed è pronta ad essere la Capitale Europea della Cultura 2019.
È indubbio che gran parte del merito è da attribuirsi ai “Sassi”, che rappresentano la parte antica della città di Matera e costituiscono una intera città scavata nella roccia calcarenitica, chiamata localmente “tufo”, abbarbicata lungo i pendii di un profondo vallone dalle caratteristiche naturali singolari e sorprendenti. Un tempo cuore della civiltà contadina, oggi, i Sassi rivivono e lasciano senza fiato.

Matera_Presepe viventeQuesta storia di rinascita ci accompagna nella visita alla città, che per noi inizia girando nei Sassi seguendo le scene del Presepe Vivente, un evento che ci incanta per la scenografia, per la cura dei testi, per la accurata messa in scena, per la serietà attoriale degli interpreti, per la ricerca culturale che accompagna ogni quadro: un misto di danza, di musica, di parole, di silenzi, di emozioni per il presepe vivente considerato il più grande del mondo.
All’uscita ci aspetta un altro spettacolo magico: Matera di sera con i suoi mille colori e la precisa sensazione di una vitalità che non ha tempo. I Sassi, punteggiati dalle mille luci di case, botteghe di artigiani e ristoratori, assumono la forma di un presepe di cartapesta.

Il 31 dicembre: visita guidata della città, purtroppo con pioggia e tanto freddo. Un groviglio di strade, scale e passaggi, tra una statua e l’atra di Salvador Dalì che espone sia lungo strade e piazze cittadine, sia nel complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci, ci porta alla magnifica Cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, lineare all’esterno e ricca di stucchi all’interno. Attraversiamo con fatica il centro per la ressa di turisti, un affaccio sul Parco delle Chiese Rupestri poi la magnifica piazza Pascoli con panorama sui Sassi, poi si va a visitare la Casa Grotta nel cuore del Sasso Caveoso che, mantenendo l’aspetto originario, ci mette in contatto con la quotidianità di una volta, certo oggi ben messa.

Matera_Veduta notturna

Fu il film “Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, del 1964, con il suo persistente soffermarsi sul paesaggio dei Sassi di Matera, più di ogni altro, a far “vedere” la Basilicata quando era sconosciuta al mondo. Quaranta anni dopo Mel Gibson si innamorò letteralmente della città dei Sassi e decise di girarci quasi interamente il suo film “La passione di Cristo”.

Oggi i set cinematografici si susseguono per l’incanto che esercita questa terra simbolo di riscatto e proiettata verso il futuro.

Rientriamo. Per la sera ci aspetta il saluto al vecchio anno con la musica in Piazza Vittorio Veneto col concerto intitolato “L’anno che verrà” un anno importante per la città.

Il primo giorno dell’anno, molti equipaggi iniziano il viaggio di ritorno. Alcuni si recano al Belvedere, nel Parco della Murgia Materana, punto panoramico da cui è possibile godere di una visione completa e suggestiva dei Sassi di Matera. Altri restano un altro giorno in città per visitare la mostra di Salvador Dalì e, approfittando della sua riapertura, il Palombaro Lungo, posizionato negli ipogei della piazza proprio dove è stato allestito il palco per la serata precedente. Matera_La CattedraleÈ la più grande cisterna idrica della zona e fa parte di un sistema di raccolta delle acque ben più complesso che si estende sotto tutti i Sassi come le radici di un albero; per smorzare la pressione dell’acqua, ha pareti arrotondate in tufo rivestito di un particolare intonaco che le rende impermeabili. La realizzazione della cisterna risale al XIX secolo ed è stata riscoperta soltanto nel 1991: la visita è un breve viaggio nell’ingegneria idraulica del passato.

Ringraziamo tutti per la partecipazione attenta e affettuosa.
Ringraziamo le guide turistiche per il lavoro fatto con impegno e professionalità.
Ringraziamo i responsabili dei parcheggi e delle aree di sosta che ci hanno accolto con cordialità, fornendoci opportune indicazioni.

I punti di sosta
Castel del Monte
Area Camper Centro Accoglienza Turistica (CAT)
S.S. 170 Km. 0,500 dir. Castel del Monte
GPS: 41.07656N, 16.27458E
Carico, scarico, wc, energia elettrica.
Navetta per la visita al castello.

Bari
Hobby Park Wash
Via Carabiniere Giovanni del Conte, 21 – Bari – Distanza dal centro: 1 km circa
GPS: N 41.11590, E 16.88503

Alberobello
Area sosta Camper Service nel Verde
Via Cadore angolo Via Francesco Gigante, vicino al centro.
GPS: N 40.782800, E 17.233610
Tel. 3384915879 – Prima di entrare in paese non seguire il navigatore, ma telefonare e farsi spiegare la strada.
Carico/Scarico ed energia elettrica

Matera
Area Camper Kartodromo
Strada Statale 7 Via Appia, Km. 582,538
GPS: N 40.67972, E 16.62442
Navetta per il centro città.
Tel. +393391090996
Carico, Scarico, Elettricità, Wc, Docce, Bar.
Elia Patalano

1 commento

  1. Ciao Pio ed Elia,
    Grazie per il dettagliato resoconto e per aver ideato e realizzato insieme a noi il giro Matera + Puglia di Capodanno.
    Cosa mi rimane come considerazioni ?

    – MATERA : citta’ stupenda , insolita, surreale, ma ancora da migliorare se vuole ricevere la miriade di turisti quest’anno ( vedi toilette pubbliche, luoghi di ritrovo, navette, ecc. )
    – BARI VECCHIA : ospitale e pulita, ci ha sorpreso tutti quanti.
    – CASTEL DEL MONTE : affascinante e per la prossima volta da scoprire il suo lato esoterico.
    – IL FREDDO DEL SUD : chi ha detto che al Sud fa caldo ???? E’ il terzo anno che passiamo il Capodanno al Sud e terzo anno col freddo.

    Ma questo freddo non ci ha impedito di fare il solito spaghettino a mezzanotte o la bevuta + panettone all’aperto.
    Quando la compagnia è ottima e c’è sintonia tra gli equipaggi , tutti gli ostacoli si affievoliscono.
    Il motto ” DIVERTIRSI IN COMPAGNIA ” esce fuori sempre vincente !
    Un grazie a tutti e …… alla prossima !

    Max Tritto
    Presidente GCI Nova Milanese

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