In questi mesi ho seguito sul web i racconti e le vicissitudini di diversi camperisti bloccati in Africa dal corona virus. Conoscendo da tempo Anita e Michele, particolari Camperisti che io definisco amanti dell’avventura e del brivido e con un poco di incoscienza, sapendo del loro viaggio di quest’anno in Guinea nel continente Africano di oltre due mesi, mi sono fatto raccontare come hanno vissuto il loro rientro. In questi particolari frangenti le loro doti di conoscenza ed esperienza, sono risultate indispensabili per loro stessi e per aiutare e supportare altri camperisti in difficoltà. Questo il loro racconto:
E’ da oltre DUE mesi, per la precisione dal 13 marzo scorso che, rientrando dal viaggio in Guinea, in Camper, ed avendo circa 12.000 km nelle braccia, ero arrivato nel campeggio di Agadir in Marocco, per concedermi qualche giorno di relax. Nell’alzare la parabola satellitare, per vedere ed ascoltare un po’ di notizie dai Telegiornali italiani, dal momento che, dopo il Tropico del Cancro, a sud del 23° parallelo, non si riesce piu’ a captare nessuna TV italiana e, tenuto conto che, nei circa 2 mesi trascorsi nei vari paesi dell’Africa sub-Sahariana, pur avendo letto qualcosa su internet di questo Coronavirus, non avevamo afferrato l’esatta consapevolezza della sua gravita’. Io personalmente, poi, come altri, non avevo dato molto peso a questa “influenza” come si scriveva in quei giorni.
Quando pero’, abbiamo sentito che era stata dichiarata la “pandemia mondiale” , ci siamo preoccupati ed avendo nel campeggio in cui eravamo, molti camperisti italiani, anche di 80 anni e piu’ , abbastanza preoccupati, mi e’ venuta in mente “ l’idea” di creare un Gruppo su Whatsapp per far confluire tutti coloro che in quel momento si trovassero sul territorio marocchino e, nel frattempo, scrivevo una lettera alla nostra vice Console di Agadir, Antonella Bertoncello, pregandola di entrare anche lei nel gruppo, come voce ufficiale delle istituzioni, alfine di non attingere notizie dalle fake news dei social. Cosa che, accettando, mi ha fatto molto piacere.
Abbiamo quindi iniziato a lavorare, con il passaparola e molti italiani hanno iniziato a telefonare, per essere iscritti al Gruppo. Il successo e’ stato oltre le aspettative. Assieme alla vice console , abbiamo gestito e, per la verita’, stiamo ancora gestendo, un totale di oltre 150/160 camperisti e successivamente, informata la nostra Ambasciata Italiana di Rabat, un Alto Diplomatico, nella persona del Dr. Attolico, mi ha chiamato ed e’ entrato anch’egli nel Gruppo. Poco dopo, con mia viva e piacevole sorpresa, vengo avvertito che il nostro Console Generale di Casablanca, dr. Pierluigi Gentile, dopo aver scritto parole elogiative nei miei confronti per la creazione del Gruppo e per la sua gestione, entra anch’egli nel Gruppo, per poterci seguire e darci eventuale assistenza. Debbo dirvi che per me, a quel punto, era un onore ed un piacere, avere con noi, i piu’ alti Diplomatici italiani nel Gruppo. Diciamo che era il successo di un’idea a beneficio di tutti.
Il Gruppo, essendo cresciuto molto, ci ha tenuti impegnati molte ore del giorno ed anche della notte, , anche mentre viaggiavamo, poiche’ tutti i nominativi che desideravano iscriversi, venivano convogliati a me e mia moglie Anita. Insomma, anche mentre guidavo, Anita inseriva nuovi iscritti al Gruppo.
Persone e Camperisti che non avevamo mai conosciuto, ma che percepivamo noi stessi , in quelle ore di guida e di “stress”, di essere felici, per aver loro messo a disposizione uno strumento o se volete un “contenitore “ digitale/virtuale, sul quale poter dialogare fra loro ed essere tranquillizzati, consapevoli che da quel momento di non essere stati abbandonati in frangenti di emergenza cosi’ gravi e soprattutto in un momento in cui la situazione del Marocco potesse aggravarsi, come i media lasciavano trasparire e come subito dopo e’ avvenuto, poiche’ il Marocco aveva gia’ chiuso Porti, Spazi Aerei e Frontiere terrestri , per tutelarsi dai contagi.
Anita ed il sottoscritto, nel frattempo, da Agadir, dove ci trovavamo, partivamo immediatamente per rientrare in Italia. Assieme ad oltre una settantina di camperisti ci siamo avviati verso il Porto, ma siccome il Porto di Tanger Med era stato gia’ chiuso, ci siamo dovuti recare a Ceuta (enclave spagnola) ed a rotta di collo, siamo riusciti ad imbarcarci, attraversare lo stretto di Gibilterra e raggiungere la Spagna per proseguire poi, via terra in Italia.
Ora da casa, qui in Milano, stiamo ancora “gestendo” il Gruppo ed in collaborazione con i nostri nostri diplomatici, stiamo dando informazioni utili ed opportune pressioni presso vettori marittimi e autorita’ marocchine, per far rientrare le rimanenti circa 70 persone che sono rimaste bloccate li. Dal 13 marzo e fino ad oggi, grazie anche a queste “pressioni” della nostra diplomazia, possiamo valutare in circa 100/120 le persone che sono tornate a casa e siamo sicuri che anche gli altri torneranno.
E’ inutile dirvi che i ringraziamenti da persone che neppure conosciamo, oltre che dalle ns/ autorita’ che stiamo ottenendo sul Gruppo, sono talmente tanti che ci persino arrossire.
Anita & Michele http://diaridalcamper.blogspot.com
Tante volte basta poco (si fa per dire) per essere di aiuto.
Complimenti e il mio apprezzamento per questa spontanea iniziativa.