Capodanno 2018 un’insolita Liguria

Eccoci di nuovo all’appuntamento più importante di tutta la stagione, il Raduno di Capodanno. La regione prescelta è la Liguria, relativamente vicina e, di solito, con temperature primaverili. E’ la terza volta che facciamo il raduno di capodanno in Liguria e trovare spunti originali per le visite guidate non è del tutto facile, allora ricorriamo un po’ alla fantasia e un po’ ai nostri cugini d’oltralpe. L’appuntamento è per tutti a Camporosso ( Ventimiglia) nell’area IMG_1944attrezzata Camper Park Nervia; si tratta di una struttura con un centinaio di posti, tutti con corrente, e un luogo di ritrovo / ristorante con una capacità di oltre 100 persone. In effetti siamo in 50 camper (102 persone) tutti soci A.B.C. Come al solito partiamo da Ferrara dove il camper riposa ben al coperto nel periodo invernale, tanto il Natale lo trascorriamo sempre al paesello con i nonni. Data la distanza decidiamo di partire subito dopo il pranzo del 25, con l’obiettivo di fermarci a Piacenza per la notte. Siamo giunti a Piacenza alle 16,30, presto per fermarci e decidiamo di proseguire fino a Celle; mossa vincente in Liguria ci sono 6/7 gradi in più. Il giorno successivo sveglia di buonora e partiamo percorrendo l’Aurelia, traffico inesistente, strada meravigliosa in una mattinata di sole pieno. Arriviamo a Camporosso verso mezzogiorno, siamo tra i primi, salutiamo tutti e ci mettiamo a preparare la frutta per il Vin Brulè che mi hanno incaricato di preparare per la serata del 27.

abc_2018fGli equipaggi arrivano alla spicciolata, in serata ci siamo quasi tutti. Il mattino del 27 è libero, la prima uscita è programmata per il pomeriggio, Giardini e villa Hanbury. La mattinata è uggiosa ma alle 13, come da programma esce il sole, pomeriggio superlativo .

I giardini sorgono su promontori della Mortola, a pochi Km dal confine, 18 ettari di meraviglia. Il terreno degrada dalla collina al mare, l’aspetto è quello classico dei giardini all’inglese con vialetti irregolari e romantici pergolati e patii. Il parco è attraversato da un tratto dell’antica strada consolare Via Julia Augusta.

abc_2018cI giardini furono realizzati a partire dal 1867 da Sir Thomas Hanbury , un nobile Inglese arricchitosi con l’esportazione del te, che decise di stabilirsi sulla Riviera Ligure (chiamalo scemo). Prima acquistò la villa poi, col tempo, il terreno attorno dando così il via ai giardini che oggi possiamo ammirare.

Alla sua morte nel 1907 fu il figlio a continuare l’opera, arricchendo il giardino fino allo scoppio della seconda guerra mondiale. Lo stato italiano acquistò il complesso nel 1962. Anche la villa è visitabile, sul muro dell’ingresso è presente un mosaico raffigurante Marco Polo, di cui si sentiva discepolo, pochi gli arredi. Attualmente ospita un’esposizione permanente di pizzi e ricami. Tornati ai camper,dopo cena , tutti nella struttura dell’area per il saldo e l’iscrizione; a seguire una serata di benvenuto con dolcetti, panettone e vin brulè.

28 mattina. Alle 8,30 si parte con destinazione Mentone, sono pochi Km ma superare Ventimiglia in pullman scuote il sistema nervoso, la guida ci tiene impegnati e , per fortuna, Francesca è sull’altro pullman. Mentone, soprannominata la Perla della Francia, è una cittadina graziosa con un clima mite in abc_2018aquanto è protetta dalle colline che racchiudono la baia. Il simbolo della città è il limone che viene festeggiato a metà settembre con una sfilata di carri in fiore. La città appartenne al Principato di Monaco per 5 secoli dal 1346, quando Carlo Grimaldi la comprò, fino al 1848 quando si proclamò città Libera e chiese la protezione dei Savoia. La guida ci ha spiegato che era una questione di tasse, i Savoia erano meno esosi, Nel 1861 però sia Mentone che Nizza passarono ai francesi in cambio dell’appoggio dato all’unificazione Italiana.
Ripresi i pullman siamo andati a Rocchetta Nervina per gustare le specialità liguri al ristorante Rio Barbaria. Terminato il pranzo, devo dire come un matrimonio nel bene e nel male, un rapido giretto nel borgo medioevale, incantevole. Adagiato sul pendio del Monte Terca fu il crocevia del Sentiero Balcone che collegava Sanremo con Mentone e Nizza. Dopo cena la Gran Tombolata, la Pesca Riciclona e in omaggio per tutti Olio Ligure di frantoio.

29 dicembre, mattinata libera. Le Signore sono tutte al mercato di Ventimiglia e i Maschietti a gongolare sul mare o all’emporio cinese a scoprire cineserie elettroniche. Nel pomeriggio si riparte per la visita guidata di Perinaldo, la città delle stelle. Il Castello di Perinaldo sorse attorno all’anno 1000 per volontà di Rinaldo dei Conti di Ventimiglia. Da subito fu conteso dai feudatari locali per le sue caratteristiche difensive e, poco più tardi, dai Doria e dai Grimaldi. Il borgo ha mantenuto l’aspetto medioevale con i vicoli stretti stretti, spesso coperti da soffitti a volte. Gli abitanti sono orgogliosi di avere come concittadino Giovanni Domenico Cassini, matematico, astronomo,ingegnere, medico e biologo a cui hanno dedicato l’osservatorio astronomico. Cassini è molto noto a Bologna per aver insegnato all’università Alma Mater Studiorum e aver costruito la meridiana presente nella cattedrale di San Petronio. Abbiamo atteso il buio per poter ammirare le stelle nell’Osservatorio Astronomico Cassini. Al rientro pizzata al ristorante dell’area.

30 Dicembre. Si parte presto, Ventimiglia si supera più facilmente, la nostra meta è Cap Ferrat sul cui promontorio sorge la Villa Ephrussì de Rothscild. La abc_2018hvilla fu costruita tra il 1905 e il 1912 dalla Baronessa Beatrice de Rothscild discendente da una potente e ricca stirpe di banchieri. Beatrice fu costretta a sposare un altro rampollo di una famiglia di banchieri di origine russa, Baron Maurice de Ephrussì. Il matrimonio naufragò in tempi brevi, il barone era un donnaiolo e giocatore incallito. Beatrice, che a seguito di una malattia venerea contratta dal marito non poteva avere figli, si ritirò nella sua villa rosa e riempì il palazzo di mobili antichi, antichi dipinti dei maestri del passato, sculture e ogni sorta di oggetti d’arte, notevole la raccolta di rare porcellane.
Per non parlare dei giardini classificati come “Notevoli di Francia, bellissime le Fontane e il Tempio dell’Amore, un gioco d’acqua a tempo di musica.

Terminata la visita siamo andati a Nizza, pranzo libero in uno dei tanti “bistrot” del centro e alle 14,30 inizia la visita guidata. Nizza è una città a forte vocazione turistica, la “Promenade des Anglais “ è il lungomare più bello e famoso di Francia. La guida ci ha condotti attraverso il Centro Storico passando per la Cattedrale di Santa Reparata fino a Piazza Garibaldi, la più antica della città. Inutile dire che siamo andati a cadere sulla cessione del Nizzardo da parte dei Savoia. Siamo ripartiti all’imbrunire in modo da poter attraversare il Principato di Monaco con il pullman ( transito proibito fino alle 18,00); così abc_2018eabbiamo esaudito il desiderio di Teresa di vedere le tanto decantate luminarie di Natale. A dirla tutta sono veramente affascinanti. Al ristorante dell’area Serata Country che si è protratta fino a ore piccole. Siamo giunti al 31 Dicembre e ripartiamo con i pullman con destinazione Bordighera per la visita al Giardino Esotico Pallanca, una delle più importanti collezioni di piante succulenti d’Europa. Nel 1861 Giacomo Pallanca lasciò la coltivazione delle olive per fare esperienza come botanico. Fu però il figlio Bartolomeo che nel 1910 decise di aprire un suo giardino di piante ornamentali e, dopo la prima guerraabc_2018B mondiale, dedicarsi alle piante succulenti. I Pallanca divennero tanto famosi da essere chiamati in tutta Europa per realizzare parchi e giardini. Dal 1989 il giardino è aperto al pubblico e si possono ammirare più di 3000 varietà. Non ho parole per esprimere la bellezza di questo luogo. Il pomeriggio è libero, la Signore dal parrucchiere e noi una passeggiata sul lungomare fino a Bordighera. Non siamo a Nizza ma ci difendiamo. Alle 20,00 tutti al ristorante, inizia il cenone di Capodanno; solo dopo mezzanotte si aprono le danze, ma il divertimento è assicurato dalla gara di Karaoke, ormai un classico. Il raduno è finito ma quasi tutti sono rimasti in Riviera fino all’Epifania, tempo stupendo per tutto il periodo.

Angelo Malaguti