Cappella Sistina – La Volta

Nota in tutto il mondo come uno dei capolavori indiscussi della storia dell’arte, la Cappella Sistina in Vaticano prende il nome da papa Sisto IV della Rovere (pontefice dal 1471 al 1484) che tra il 1477 e il 1480 fece ristrutturare l’antica Cappella Magna.
Le dimensioni sono grandiose: 40 m di lunghezza, oltre 13 di larghezza, quasi 21 al sommo della volta. Alcuni studiosi hanno ravvisato una impressionante similitudine con le misure e le proporzioni del leggendario tempio di Salomone a Gerusalemme, distrutto nel 70 d.C. dai Romani.

La Cappella Sistina prima di Michelangelo

Per le decorazioni della Cappella, Papa Sisto IV chiamò i più grandi talenti del tempo, pittori toscani e umbri: Ghirlandaio, Perugino, Botticelli, ed altri.
Sul soffitto venne dipinto un cielo stellato sul tipo di quello di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a Padova.

La Cappella Sistina prima che fosse affrescata da Michelangelo.
Alle pareti laterali sono dipinte scene della vita di Mosè e di Cristo, tratte da episodi dell’antico e del nuovo Testamento. Mosè e Cristo sono entrambi concepiti quali liberatori dell’umanità.

Attualmente, la decorazione originale della volta e della parete d’altare non esiste più. Sono state coperte dagli affreschi di Michelangelo: La Volta e il Giudizio Universale.

L’incarico di affrescare la volta

Papa Giulio II

Sisto IV morì nel 1484. Non passarono però molti anni che, nel 1503, un altro Della Rovere, Giuliano, nipote di Sisto IV, salì al soglio di Pietro col nome di Giulio II.

Nel 1508, il Papa conferì a Michelangelo Buonarroti, che aveva 33 anni, l’incarico di affrescare la volta della Cappella Sistina.
Michelangelo, in un primo momento era riluttante. Si reputava uno scultore più che un pittore: a soli 24 anni aveva scolpito la “Pietà”, che oggi si trova nella basilica di San Pietro. Poi, un po’ perché non si sentiva di contraddire il Papa, un po’ attratto dal lauto compenso offertogli (era molto avaro), accettò l’incarico.

I rapporti tra Papa Giulio II e Michelangelo furono burrascosi.

L’accordo prevedeva la realizzazione delle figure dei dodici apostoli, circondati da motivi ornamentali, ma Michelangelo riteneva il progetto iniziale “cosa povera”, e, ben presto il Pontefice si vide costretto a cedere alle sue richieste e conferirgli un secondo incarico che lasciava all’artista la piena ideazione del programma.

Le difficoltà che Michelangelo incontrò non furono poche. La superficie era vastissima, circa 1000 mq e l’artista rifiutò l’aiuto di collaboratori; per raggiungere il soffitto arrivò a costruirsi un’impalcatura in legno, e, le prolungate posizioni che doveva assumere col capo incessantemente inclinato verso il soffitto e la schiena ricurva all’indietro, a lungo andare, gli inflissero problemi per la sua salute. Problemi agli occhi a causa dei colori e delle polveri, problemi al collo e alla schiena.

Inaugurazione della volta

La volta della Cappella Sistina dipinta da Michelangelo

Dopo 4 anni di lavoro, la Volta della Cappella Sistina fu inaugurata da Papa Giulio II il 31 ottobre 1512 con una messa solenne.
L’affresco comprende la rappresentazione di 9 episodi tratti dal libro della Genesi, altre Scene bibliche, Giovani ignudi, Profeti e Sibille.
Tutta la volta è un inno all’opera più alta della creazione, il corpo umano, alla sua forza e bellezza, al suo essere immagine di Dio. Il nudo è indagato in tutte le sue forme.
Le prime scene che Michelangelo eseguì sono le ultime dell’ordine narrativo, le figure sono numerose e di piccole dimensioni. Man mano che l’opera avanzava, l’artista procedeva a una semplificazione, le figure diventavano più grandi e meno numerose.

Separazione della luce dalle tenebre

In principio Dio creò il cielo e la terra.
Dio disse: “Sia la luce!”. E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre, e chiamò la luce giorno e le tenebre notte.
E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Genesi 1, 1-5

Creazione del Sole e della Luna

Creazione degli astri e delle piante

E Dio disse: “La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto… E così avvenne… Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle… E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
(Genesi 1,11-19)

Michelangelo raffigura contemporaneamente il terzo e il quarto giorno della Creazione.
A sinistra, infatti, Dio, colto di spalle, protende il braccio verso un cespuglio, alludente al mondo vegetale.
A destra ricompare la poderosa figura del Signore che col gesto imperioso delle mani indica e divide nel cielo il sole e la luna.

Creazione di Adamo

Creazione di Adamo.
E Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra”. Genesi 1, 26


È probabilmente l’affresco più celebre della Cappella.

Adamo si trova nella parte sinistra, sdraiato per terra nell’atteggiamento di chi si sta svegliando, mentre Dio nella parte destra arriva dal cielo circondato dagli angeli.
I due sono protesi l’uno verso l’altro con le dita che quasi si toccano. Questo famoso gesto rappresenta il divino soffio della vita. L’indice del Creatore è puntato verso l’uomo in maniera autorevole, come per far scoccare una scintilla; la mano di Adamo, invece, appare ancora debole, appena animata dalla nuova energia che il Signore gli sta trasmettendo.

Creazione di Eva

Creazione di Eva
Poi il Signore Dio disse: “Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto.
Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo.
Genesi 2, 18-25


Il Peccato originale e la cacciata dal Paradiso terrestre

Il peccato originale e la cacciata da Paradiso terrestre

Michelangelo rappresenta simultaneamente il Peccato originale (Genesi 3, 1-13) e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre (Genesi 3,22-24), due momenti che nel racconto biblico sono invece nettamente divisi, mostrando così insieme la causa e l’effetto generato.

Dopo aver consumato il peccato originale, Adamo ed Eva vengono riproposti sulla destra, ed in special modo sul volto di Eva, è evidente il drastico invecchiamento, causato dalla perdita delle prerogative Divine di bellezza ed immortalità. Da quel giorno, Adamo ed Eva, che simboleggiano il peccato che ha sprofondato l’umanità nella materia, sono assoggettati al flusso del tempo e iniziano ad invecchiare.

Il Diluvio universale

Il diluvio universale

Dio guardò la terra ed ecco essa era corrotta, perché ogni uomo aveva pervertito la sua condotta sulla terra.
Allora Dio disse a Noè: “È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la terra. Fatti un’arca di legno di cipresso.
Ecco io manderò il diluvio, cioè le acque, sulla terra, per distruggere sotto il cielo ogni carne, in cui è alito di vita; quanto è sulla terra perirà. 18 Ma con te io stabilisco la mia alleanza. Entrerai nell’arca tu e con te i tuoi figli, tua moglie e le mogli dei tuoi figli.”
Genesi 6,5-8,20

Secondo alcuni, il diluvio fu il primo riquadro ad essere dipinto da Michelangelo. Vediamo l’arca galleggiare sulle acque che non hanno ancora raggiunto la vetta più alta, sicché alcuni superstiti sperano ancora di salvarsi e sopravvivere.

Il Conclave

La Cappella Sistina esercita un certo fascino, non solo per i suoi affreschi, ma anche perché è il luogo dove si svolge il Conclave, cioè dove si eleggono i Papi.

La parola Conclave deriva dal latino “cum clave”, ovvero “(chiuso) con la chiave”.
I cardinali designati per l’elezione del nuovo pontefice, infatti, non possono avere alcun contatto con l’esterno durante tutto l’iter elettivo.
A scegliere il nuovo Pontefice sono i cardinali elettori: cardinali che, fino al giorno prima dell’inizio della sede vacante, non hanno compiuto 80 anni.

Il giorno previsto per la prima votazione, i cardinali entrano nella Cappella Sistina e giurano di mantenere il segreto sull’elezione. Poi il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie pronuncia l’extra omnes, ovvero “fuori tutti”. Nella Cappella rimarranno solo i cardinali elettori.

La maggioranza dei voti necessaria a eleggere un nuovo Papa è 2/3 dei votanti. Se dopo il 34° scrutinio non si è raggiunto questo numero, si procede a un ballottaggio tra i due nomi che hanno ricevuto più voti. Anche per vincere il ballottaggio c’è bisogno di ottenere i 2/3 dei consensi.
Quando viene raggiunto il quorum previsto, il cardinale Decano chiede all’eletto se accetta la sua carica. Se la risposta è affermativa, gli chiede come vuole essere chiamato.

Per comunicare l’esito delle votazioni all’esterno, sul tetto della cappella viene fissato un comignolo dal quale uscirà una fumata: nera se non è stato raggiunto un accordo, bianca quando il collegio ha scelto il nuovo Papa.


Pio Rotondo


Dove sostare col camper

A Roma ci sono molte aree di sosta e camping
Segnalo quelle conosciute e utilizzate:

Area Sosta Camper Park Colombo
Via Cristoforo Colombo, 170
00147 Roma
Gps: 41.862688 – 12.497057
Parcheggio auto con stalli dedicati ai camper – indispensabile prenotare
Vicino al centro di Roma – fermata autobus di fronte al parcheggio
Camper service – elettricità – vigilato 24h

Area Camper L.G.P. Roma
Via Casilia, 700
Roma
Gps: 41.875500N, 12.554750E
Molto capiente
In periferia – Tram per il centro
Camper service – elettricità – wc – docce

Camping Village Fabulous
Via di Malafede, 205
Roma
Gps: 41.777295N – 12.395923E
Tel.: 065259354
In periferia – metà strada tra Roma e Ostia
Tutti i comfort di un campeggio