La Costiera Amalfitana

Terminata la visita della Penisola sorrentina, lasciamo alle nostre spalle la Punta Campanella e ci addentriamo nelle acque del golfo di Salerno.
Possiamo adesso ammirare la Costiera Amalfitana.

Nerano

Proseguendo la traversata, si incontra la Marina del Cantone, un’estensione al mare del tranquillo villaggio di Nerano, nel comune di Massa Lubrense, reso famoso in tutta Italia per i suoi “spaghetti alla Nerano”.
La tradizione vuole che in uno dei lidi di Nerano ci fosse una signora che si era inventata una ricetta molto saporita e sostanziosa, eseguita con due prodotti tipici di questa terra: le zucchine e il provolone del monaco, un caciocavallo locale.
Questa ricetta piacque talmente tanto che ora la si trova anche nei migliori ristoranti.

Nerano – Marina del Cantone.
Oltre che per le sue bellezze naturali, Nerano è famoso in tutta Italia per i suoi “spaghetti alla Nerano”.

Gli isolotti de “Li Galli”: Il mito delle sirene

A sud della Punta Campanella, nel tratto di mare tra Capri e Positano, si incontra l’arcipelago de “Li Galli”, che fa parte dell’area protetta di Punta Campanella, ma rientra nel comune di Positano, già costiera amalfitana.
Tre sono le piccole isole che lo compongono: Gallo Lungo, La Rotonda e Dei Briganti, quest’ultima meglio conosciuta come La Castelluccia.

L’arcipelago de “Li Galli”.
Il territorio de Li Galli è un luogo quasi incontaminato, apprezzato da numerosi personaggi famosi, come il coreografo e ballerino russo Rudolf Nureyev che l’acquistò e lo detenne fino alla sua morte.
L’arcipelago è detto anche delle Sirenuse, essendo stato individuato come sede di tre terribili sirene: Partenope, Leucosia e Ligeia.
Le Sirene della mitologia classica non sono gli esseri metà donna e metà pesce a cui comunemente si pensa, bensì degli esseri per metà donna e per metà uccello con alte creste.
Il nome Li Galli rimanda, allora, alle sembianze di uccello delle Sirene mitologiche.

Anfora 480/470 a.C. – Ulisse e le Sirene – British Museum Londra
Secondo il mito, le Sirene ammaliavano con i loro canti i marinai di passaggio, facendoli naufragare contro gli scogli.

Nell’Odissea, Ulisse non volle rinunciare a sentire il canto delle sirene e così, su consiglio della maga Circe, si fece legare all’albero della nave, dopo aver turato con la cera le orecchie dei suoi marinai: egli poté quindi estasiarsi al loro canto mentre la nave continuava indisturbata il suo cammino.

Positano: fulcro “chic” della costiera amalfitana

In questo paesaggio incomprensibile,
solo il mare è orizzontale,
e tutto ciò che è terra ferma
è quasi perpendicolare
Astolphe de Custine (1790-1857)

Vista dal mare, Positano appare come un gruppo di case dai colori pastello aggrappate alla parete scoscesa delle ultime estremità dei Monti Lattari, che si specchiano in un mare limpido dai colori grigio-argento delle spiagge di ciottoli, circondate dal profumo intenso dei limoneti.

Positano – Marina grande.
In primo piano, la Chiesa di Santa Maria Assunta con la sua cupola maiolicata nei colori del giallo e del verde che indicano il sole e la vegetazione.
Oltre che per mare, e per la normale strada carrabile, Positano si può raggiungere anche a piedi.
Il “Sentiero degli Dei” collega la frazione di Bomerano di Agerola, un Comune a 650 m. sul livello del mare, a Positano, ed offre alcuni dei panorami più suggestivi della Costiera Amalfitana.
É considerato uno degli itinerari più belli per il trekking in Italia.
Conosciuta come la “città verticale” per la sua conformazione che la vede svilupparsi arroccata su di un’altura, perpendicolare al mare, quasi a creare un continuum tra mare, terra e cielo.
Passeggiando per le tipiche vie strette e sinuose, le “scalinate”, che dalla parte alta della città scendono al mare, si trovano tante botteghe e negozi dove per gli acquisti c’è solo l’imbarazzo della scelta: dal lino, alla ceramica locale, dai sandali fatti su misura al buon limoncello.

Shopping a Positano.
Un tempo i capi di abbigliamento venivano chiamati le “pezze di Positano” quasi a dispregiare i tessuti poco pregiati che venivano usati. Nacquero i primi bikini ad uncinetto, i primi camicioni lunghi e larghi da usare come copricostume e le gonne con le applicazioni in merletto.
Ma sempre un maggior numero di acquirenti ha finito nel decretare un autentico trionfo della linea “Moda Mare Positano”, come si chiamava negli anni ’60, ancor’oggi uno dei vanti della città.

Il fiordo di Furore

Nel tratto di costa da Positano verso Amalfi, resiste al tempo una perla unica, fiordo dalla tipica connotazione dei paesaggi del Nord Europa inondato dai profumi e dall’atmosfera mediterranea: Furore, patrimonio dell’UNESCO.

Il Fiordo di Furore.
Il Fiordo si regala agli occhi del visitatore tra uliveti, limoneti, vigneti, maioliche, macchia mediterranea e l’azzurro del mare.

La piccola spiaggia, di appena 25 metri, è accessibile grazie a un percorso nella roccia con partenza dal ponte sul fiordo, alto 30 metri, su cui passa la Strada Statale Amalfitana.

La Grotta dello Smeraldo: autentico tempio sul mare

La grotta è una cavità carsica parzialmente invasa dal mare. Ha una misura di circa 45 x 32 metri ed è alta circa 24 metri, prende il nome dalle tonalità smeraldine che assume l’acqua per via della luce solare filtrata attraverso una fenditura sottomarina che la collega al mare aperto.
All’interno, si presentano numerose stalattiti e stalagmiti, che si uniscono dando forma a possenti colonne alte anche fino a circa 10 metri.

La Grotta dello Smeraldo a Conca dei Marini.
Dal porticciolo di Amalfi, con una piccola imbarcazione, si può raggiungere a pochi Km. di distanza la Grotta dello Smeraldo, nel Comune di Conca dei Marini.

La grotta è raggiungibile anche via terra, percorrendo la S.S. 163 Amalfitana nel tratto che da Positano va fino a Praiano. A 3 Km. da quest’ultima località è presente un piccolo parcheggio, affollatissimo in alta stagione, dove sono situati la scalinata e, successivamente, l’ascensore che porta fino al punto di imbarco per entrare nella grotta.

Amalfi: antica repubblica marinara

Un’antica leggenda narra che la città sia stata fondata da Ercole, figlio di Giove, per amore della donna che gli aveva rapito il cuore e che aveva gli occhi azzurri come il mare che guardava. La fanciulla si chiamava Amalfi, ma la sua vita fu breve ed Ercole la seppellì in un luogo in cui il mare l’avrebbe cullata nel suo abbraccio per sempre.

Amalfi dal mare.
“Per gli amalfitani il giorno in cui andranno in Paradiso sarà un giorno come tutti gli altri: perché il paradiso ce l’hanno già qui, a casa loro.”
(Incisione sulla porta della città)
L’attività marittima è stata la principale fonte di guadagno di Amalfi e, delle quattro Repubbliche marinare, fu probabilmente la prima a riuscire ad ottenere l’indipendenza, a dotarsi di una propria struttura politica e a darsi un codice giuridico, conosciuto come “Tavole amalfitane”, cioè una raccolta di “consuetudini marittime” e leggi per regolare la navigazione, considerata come il primo codice di Diritto della navigazione.
Amalfi ebbe l’opportunità di creare un proprio tipo di carta, particolarmente pregiata, chiamata “Charta Bambagina”, composta da cellulosa ricavata da stracci di cotone e lino bianco.

Il Duomo di Amalfi.
Simbolo della città, si eleva maestoso sull’antistante piazzetta Sant’Andrea a cui è collegato da una scalinata di 62 gradini.

L’edificazione del Duomo, ultimata soltanto nel 1900, impiegò quasi mille anni, pertanto lo stile varia dal romanico al barocco, ma rimane forte l’influsso arabo-siciliano.

L’interno, a tre navate, è un trionfo barocco di argenti e tele dipinte e sull’altare troneggia la statua bronzea di Sant’Andrea che protegge l’urna con le reliquie del santo.

Ravello: la città della musica

Al contrario delle altre cittadine della Costiera Amalfitana, Ravello sorge su una collina a 350 metri sul livello del mare, e offre un panorama sull’intero golfo di Salerno.
Il suo nome era già immortalato nel Decamerone da Giovanni Boccaccio, ammaliato da questo luogo di ispirazione, come tanti altri poeti e intellettuali.

Villa Cimbrone, antico casale abbandonato, oggi ospita un prestigioso hotel, ma i giardini sono aperti al pubblico, con piante fiori e un belvedere unico al mondo.

La Terrazza dell’Infinito in Villa Cimbrone.
È caratterizzata da una serie di busti marmorei che, nelle giornate limpide, si evidenziano a contrasto col cielo celeste retrostante e con le acque azzurre del Mediterraneo sottostante.

Villa Rufolo, la villa del XIII secolo costruita dalla nobile famiglia Rufolo. I suoi giardini, i più belli di tutta la Campania, sono un’immensa esplosione di verde contrastato da colori vivaci: viali di cipressi, tigli, e fiori in abbondanza.
Da vedere è il chiostro moresco con le sue colonne multicolori in stile arabeggiante.

Villa Rufolo.
Ospita ogni anno il Ravello Festival, una serie di concerti eseguiti su un palco a picco sul mare.
Il Festival è dedicato al musicista tedesco Richard Wagner, che qui vi ha soggiornato.


L’ultima tappa del traghetto è Amalfi, ma è d’uopo almeno citare le altre località che impreziosiscono la costa: Atrani, un piccolo borgo considerato tra i più belli d’Italia, Maiori col castello di Miramare, Minori detta l’Eden della costiera, ed infine Vietri sul Mare, la città delle ceramiche artistiche dai vividi colori solari, quasi una sintesi delle suggestioni che questi luoghi creano.


Pio Rotondo




Dove sostare col camper

A Vico Equense:
Camping Sant’Antonio
Via Arcoleo, 21
80069 Vico Equense – Frazione Seiano – Loc. Marina d’Aequa
Coordinate GPS: 40.659709N – 14.418233E
Tel. 081 8028570
A m. 200 dal molo di imbarco

A Sorrento:
Camping Santa Fortunata Campogaio
Via Capo, 39/A
80067 Sorrento NA
Tel. 081 8073579

Camping Nube d’argento
Via Capo, 21
80067 Sorrento NA
Tel. 081 8781344